No alla guerra e alla Nato: il 12 marzo 30 manifestazioni dal Piemonte alla Sicilia
- di COORDINAMENTO CONTRO LA GUERRA, LE LEGGI DI GUERRA, LA NATO
- Categoria: politica
- Visite: 1780
Saranno circa 30 le manifestazioni che si svolgeranno sabato 12 marzo contro la guerra in tutto il paese. Le ha promosse un coordinamento di organizzazioni sindacali, pacifiste, ambientaliste, politiche e alcuni movimenti sociali.
Anche se il Presidente del Consiglio ha frenato sull'invio di truppe in Libia, il nostro paese è sempre più coinvolto nelle avventure militari, nel commercio e nella installazione degli strumenti di morte sul territorio. E i rischi per il nostro paese sono sempre più gravi, come dimostra la recente vicenda degli ostaggi uccisi in Libia. Dopo 25 anni di conflitti bisogna semplicemente dire basta alla guerra e alla NATO che la fomenta e la diffonde, l'Italia deve ripristinare il pieno rispetto dell'articolo 11 della Costituzione, sempre più impunemente e ripetutamente violato dai governi di diverso colore. Bisogna dire no alle politiche che in nome della guerra distruggono i diritti democratici e perseguitano profughi e migranti, che la stessa guerra ha fatto fuggire dai loro paesi.
Per queste ragioni sabato si svolgeranno manifestazioni dalla Valle Susa, ove da anni si sperimenta la militarizzazione del territorio per devastarlo, alla Sicilia da dove partono i droni che vanno a bombardare in Libia ed in Siria, alla Sardegna, dove una enorme fetta di territorio è sequestrata dalle basi e dai poligoni militari dove si sperimentano strumenti di morte sempre più devastanti. Il 12 marzo si manifesterà da Ghedi, vicino a Brescia, dove si ospitano ordigni nucleari in spregio al trattato di non proliferazione, alla base dei costosissimi F35 a Novara, alla famigerata base di Camp Darby a Pisa, a quella di Camp Ederle a Vicenza, al comando della VI flotta a Gaeta, al Comando Nato di Giugliano. A Roma si protesterà davanti al comando operativo di guerra nel quartiere di Cinecittà mentre presidi e cortei sono previsti ad Ancona, Bologna, Rimini, Bari, Faenza, Avellino, Perugia, Cagliari, Nuoro, Perugia, Catania, Caselle, Asti, Varese, Verona, Padova, Greve in Chianti, Urbino, Rieti. Altre iniziative sono in corso di convocazione in altre località, risultato di un attivismo sul tema della guerra che non si vedeva da molti anni.
Questi gli obiettivi della giornata di mobilitazione:
− La fine immediata di ogni partecipazione italiana alle guerre in corso, con il ritiro delle truppe e il rispetto dell'articolo 11 della Costituzione.
− Lo smantellamento delle basi e delle servitù militari, il rispetto del trattato di non proliferazione nucleare, la fine del commercio delle armi.
− L'uscita dell'Italia dalla Nato e da ogni alleanza di guerra. L'Italia deve diventare un paese neutrale per contribuire alla pace.
− La fine delle politiche persecutorie e xenofobe contro i migranti.
− La fine delle politiche di austerità e del sistema di potere UE che le impone.
− La cancellazione delle leggi securitarie che in tutta Europa nel nome della guerra al terrorismo e della sicurezza stanno costruendo uno stato di polizia.
COORDINAMENTO CONTRO LA GUERRA, LE LEGGI DI GUERRA, LA NATO
PRIMI PROMOTORI:
Aldo Silvano Giai, Nicoletta Dosio, Fulvio Perini, Alberto Perino, Bianca Riva, Cellerina Cometto, Mira Mondo, Eugenio Cantore, Eleonora Cane, Claudio Cancelli, Valentina Cancelli, Domenico Bruno, Franco Olivero Fugera, Italo Di Sabato, Valentina Colletta, Emanuele D'Amico, Danilo Ruggieri, Manuela Palermi, Ernesto Screpanti, Nella Ginatempo, Fabio Frati, Fabrizio Tomaselli, Stefano Zai, Giorgio Cremaschi, Gianpietro Simonetto, Emiddia Papi, Mauro Casadio, Aldo Romaro, Paola Palmieri, Francesco Olivo, Michele Franco, Sergio Cararo, Luigi Marinelli, Franco Russo, Ugo Boghetta, Sandro Targetti, Leonardo Mazzei, Francesco Piccioni, Marco Santopadre, Selena Difrancescoantonio, Marco Tangocci, Giovanni Bacciardi, Vasapollo Luciano, Valter Lorenzi, Antonio Allegra, Dino Greco, Beppe Corioni, Moreno Pasquinelli, Guido Lutrario, Loretta Napoleoni, Gualtiero Alunni, Anastasi Dafne, Nico Vox, Carlo Formenti, Dario Filippini, Antonella Stirati, Maria Pia Zanni, Lorenzo Giustolisi, Sabino Derazza, Enzo Miccoli, Loredana Signorile, Mara Manzari, Roberto Vallocchia, Monica Natali, Luca Massimo Climati, Laura Scappaticci, Patrick Boylan, Sergio Bellavita, Ezio Gallori...
Movimento NO TAV, Piattaforma Sociale Eurostop, Unione sindacale di Base, Area Opposizione Cgil, Centro Sociale 28 Maggio Brescia, Ross@, Campagna Noi Restiamo, Fronte Popolare, Noi Saremo Tutto, City Strike Genova NST, Collettivo Putilov Firenze, Rete NoWar, Economia per i Cittadini, Contropiano, Partito Comunista d’Italia, Rifondazione comunista Molfetta, Programma 101, Rete dei Comunisti, Partito della Rifondazione Comunista, Partito Comunista dei Lavoratori, Sinistra Anticapitalista, NO MUOS Milano, Comitato Difesa Sociale Cesena, Circolo agorà di Pisa, Comitato No Guerra No NATO Brescia, Clash City Workers, Carc...
*** *** ***
ROMA. La Questura sposta il concentramento da via Scribonio Curione a Piazza dei Consoli
Sabato in piazza a Roma e in altre 30 città per impedire l'intervento militare in Libia e contro la NATO - Appuntamento alle ore 16.00 a Piazza dei Consoli (Cinecittà)
Sabato 12 marzo giornata nazionale di manifestazioni contro la guerra e l’intervento militare in Libia. A Roma appuntamento alle ore 16.00 nei pressi della base del Comando Operativo Interforze a Cinecittà (Piazza dei Consoli) e corteo cittadino per le strade del territorio intorno alla base.
L’Italia è diventata la capofila di una coalizione militare che si appresta ad intervenire in Libia. L’obiettivo dichiarato dal governo è quello di stabilizzare la Libia, ma quello vero è la spartizione delle risorse energetiche tra le multinazionali dei paesi che, dopo aver provocato il caos con la guerra del 2011, adesso vogliono spartirsi il paese con o contro le varie milizie e i governi fantoccio che vi spadroneggiano, inclusi quelli che sostengono economicamente e militarmente l’Isis.
Le milizie jihadiste rafforzatesi dopo la guerra del 2011 ora mirano ad allargare la propria area d’influenza e potrebbero reagire all’intervento militare italiano con attentati e ritorsioni contro il territorio e la poplazione civile italiana, provocando nuove vittime innocenti.
Se lo scenario di sangue di Parigi, di Londra o di Madrid dovesse ripresentarsi a Roma o in qualsiasi altra città italiana, la colpa non potrà che essere del capo del governo Renzi, dei suoi ministri, delle forze politiche ed economiche che lo sostengono.
Vogliamo dirlo e denunciarlo sin da ora, esattamente come diciamo che siamo contro questa nuova guerra e l’intervento militare contro la Libia, che vogliamo la chiusura delle basi Nato nel nostro paese, che chiediamo la riduzione delle spese militari e che intendiamo difendere la democrazia per la nostra e le altre popolazioni aggredite militarmente. I governi che esportano la guerra verso altri popoli e paesi ne importano le conseguenze negative attraverso la riduzione degli spazi democratici, i tagli alle spese sociali per sostenere le spese militari, le persecuzioni contro gli immigrati come sta avvenendo nell’Unione Europea.
Sabato 12 marzo in molte città italiane si scenderà in piazza contro la guerra e l’intervento militare in Libia e si manifesterà davanti alle basi militari italiane o della Nato da cui partono le azioni belliche. Ognuno prenda l'iniziativa che ritiene di poter mettere in campo.
A Roma saremo in piazza alle ore 16.00 per una assemblea pubblica davanti alla base militare del Comando Operativo Interforze (COI) che ha la responsabilità di coordinare l’intervento militare in Libia (il COI si trova in via Scribonio Curione, zona Cinecittà, metro A Numidio Quadrato) e poi sfileremo in corteo per le strade del quartiere.
No all’intervento militare in Libia e al coinvolgimento dell’Italia in una nuova guerra
Via le basi militari, fuori l’Italia dalla Nato
Difendiamo la democrazia, la pace e la solidarietà tra i popoli
Le guerre sono le vostre ma i morti sono i nostri