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Venezuela, granate contro il Tribunale Supremo. I golpisti alzano il tiro

Mentre nelle piazze le guarimbas di estrema destra continuano gli attacchi contro le sedi istituzionali e i sostenitori della rivoluzione bolivariana, ieri un nuovo episodio ha messo in evidenza la drammatizzazione dello scontro in Venezuela.

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Giù le mani dal Venezuela!

Assistiamo in queste settimane all’ennesima recrudescenza della destabilizzazione del Venezuela da parte delle forze politiche che rappresentano le oligarchie relegate ai margini del potere dalla Rivoluzione Bolivariana.

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Erdogan più forte: il fallito golpe “un regalo di Dio”

“Il loro è un tradimento, pagheranno un prezzo molto alto” aveva promesso un Erdogan in fuga dai militari golpisti, a bordo di un aereo che tentava di trovare un approdo sicuro in un’Europa poco solidale, riportando alla mente quanto accadeva, paradossalmente, al leader curdo Ocalan alla fine degli anni ’90, prima di essere consegnato dall’allora governo italiano di centrosinistra ai suoi aguzzini turchi.

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Brasile, pedina di una strategia della tensione su base continentale

Continua la ventata reazionaria in America Latina: oggetto dell’offensiva più intensa e foriera di possibili conseguenze immediate, da parte dell’imperialismo, è il “pesce più grosso” del subcontinente, ovvero il Brasile, il quale è solo l’ultimo paese oggetto di un attacco coordinato che ha già ottenuto sostanziali risultati in Argentina e Venezuela, dove gli USA hanno conquistato, attraverso forze politiche a loro subalterne, rispettivamente, la presidenza e la maggioranza parlamentare.

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